Aggiornamento sull'innevamento Trentino

Innevamento disomogeneo sul territorio Trentino con neve ventata sopra i 2500 m e possibili valanghe di neve bagnata al di sotto.

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Pericolo valanghe generalmente moderato in quota, grado 2 della scala europea del pericolo di valanghe, con locali situazioni di maggior criticità. Informazioni valide per i prossimi giorni fino all'emissione di un nuovo post di aggiornamento (foto: 15.5.2019)
   
Dati nivometeorologici e carte meteo - (dati nivometeorologici e carte meteo)

Gli ultimi apporti significativi di neve si sono verificati tra sabato 11 e domenica 12 maggio localmente sopra i 1600 m con spessori minimi di neve fresca che alle quote maggiori non hanno superato i 30 cm. Gli eventi meteorici sono avvenuti a carattere di rovescio, quindi i quantitativi variano in spessore in funzione di località e quota. Sono poi seguiti venti molto forti dai quadranti settentrionali che hanno determinato la formazione di nuovi accumuli di neve ventata. Lo zero termico in questi giorni è oscillato tra i 1600 e i 2600 m di quota in base alla copertura nuvolosa. Il manto nevoso a queste quote si presenta pertanto da umido a molto bagnato e spesso in isotermia. Nei prossimi giorni lo zero termico si attesterà tra i 2100 e i 2300 m con precipitazioni che da sparse e localizzate diventeranno più diffuse e intense soprattutto sui settori orientali. Il limite delle nevicate atteso sarà tra 1800 - 2000 m e localmente a quote inferiori per possibili isolati rovesci di forte intensità. I venti non saranno particolarmente intensi e l'effetto sul manto nevoso si limiterà a fenomeni molto localizzati. 


Condizioni del manto nevoso alle quote più alte

Sopra i 2500 m s.l.m. il manto nevoso si presenta in condizioni invernali con possibili accumuli di neve ventata in rapido assestamento. Cime, creste e versanti ripidi sono ancora carichi di neve e potranno subire scaricamenti per irraggiamento, riscaldamento diurno e apporto localizzato di nuova neve fresca, per tutta la settimana; con probabile incremento quando lo zero termico raggiungerà e supererà i valori medi del periodo. Attualmente a queste altitudini il distacco provocato sui pendi anche ripidi può essere determinato principalmente con forte sovraccarico. Rimangono possibili zone di maggior criticità per lastroni da vento non ancora consolidati o strati di neve pallottolare sepolti soprattutto in canaloni e sotto versanti molto ripidi rocciosi.

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Passo del Maroccaro (Comprensorio sciistico Tonale - Presena)  versante esposto a Nord ancora carico di neve con spessori che raggiungono i 4 - 5 metri nelle zone di accumulo (foto 14.5.2019 - Gianluca Tognoni) 

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Vista dal Passo Presena sui ghiacciai della Lobbia e del Mandron. Versanti esposti ai quadranti meridionali.
(foto 14.5.2019 - Gianluca Tognoni)

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Marmolada - Punta Serauta (2950 m s.l.m.). Abbondante innevamento con visibili accumuli di neve ventata. 
Spessori di neve variabili che possono superare i tre metri di neve.
(foto 14.5.2019 - Webcam della Panomax - https://marmolada.panomax.com

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Vedretta di Presena (Comprensorio sciistico Tonale - Presena) da dove passa l'itinerario scialpinistico della Sgualdrina esposto ai quadranti settentionali. Il manto si presenta moderatamente consolidato con lastroni da vento che possono essere interessati al distacco generalmente con forte sovraccarico (foto 14.5.2019 - Gianluca Tognoni)

Condizioni del manto nevoso alle quote medio - alte 
Scendendo di quota sotto i 2500 m s.l.m. la neve si presenta sempre più umida fino a diventare da bagnata a fradicia con manto nevoso in isotermia. Il manto è presente generalmente fino a 2000 metri sui versanti esposti ai quadranti meridionali e a quote più basse su quelli in ombra. L'aumento delle temperature diurne favorisce gli scaricamenti dai versanti più ripidi e la formazione di valanghe bagnate la cui dimensione dipende dalla morfologia e dall'innevamento del sito interessato. Sono possibili pertanto grandi valanghe spontanee di neve da bagnata a fradicia innescate dall'alto soprattutto sotto rocce irraggiate dal sole.Tali fenomeni saranno più probabili e numerosi con l'innalzamento della temperatura in concomitanza sia di rovesci di pioggia sia di giornate con forte irraggiamento, queste ultime più probabili dalla prossima settimana. Si consiglia quindi di valutare attentamente versanti alle quote medio - alte esposti ai quadranti settentrionali e canaloni che sono rimasti carichi di neve e che potranno essere interessati da questi fenomeni. Si raccomanda di valutare attentamente i tempi delle escursioni e di consultare i bollettini meteorologici per evitare di essere esposti al pericolo valnghe nei momenti più caldi della giornata o a condizioni meteo avverse.


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Vista sulla Marmolada (Canazei - Col dei Rossi ). I pendii a 2400 m esposti a i quadranti meridionali presentano scaricamenti superficiali dai versanti più ripidi.
(foto 14.5.2019 - Webcam della Panomax - https://canazei.panomax.com)

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Valle del Presena  (Comprensorio sciistico Tonale - Presena) a quota 2100 - 2200 m . Si notano scaricamenti di neve bagnata dai versanti ripidi a tutte le esposizioni (foto 14.5.2019 - Gianluca Tognoni) 

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Vista da 2000 m di quota sul Passo del Tonale e sui soprastanti versanti esposti ai quadranti meridionali. E' possibile constatare la disomogeneità della copertura nevosa a queste quote e il limite della neve superiore ai 2000 m sui versanti esposti ai quadranti meridionali (foto 14.5.2019 - Gianluca Tognoni)

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