Ancora molta neve in quota

In Trentino grado di pericolo moderato, 2 in quota, della scala europea del pericolo di valanghe. Informazioni valide per i prossimi giorni fino all'emissione del nostro nuovo post (foto: 9.5.2019)


Nei massicci alpini principali (Adamello-Presanella, Cevedale, Dolomiti di Brenta, Dolomiti di Fiemme e Fassa, Pale di S. Martino e Lagorai-Cima d'Asta), oltre 1800 m di quota sono ancora presenti significativi spessori di neve al suolo, generalmente poco umida e ben consolidata; oltre i 2500 m e alle quote più elevate gli spessori sono molto abbondanti con neve di tipo invernale asciutta polverosa nelle zone più riparate dal vento, in altri casi con croste portanti da vento e da sole.  







In queste aree il manto nevoso è perlopiù consolidato e stabile sulla maggior parte dei pendii ma ancora moderatamente consolidato su alcuni pendii molto ripidi in alta quota, specie se interessati da accumuli da vento, dove il distacco potrebbe avvenire anche con debole sovraccarico. Distacchi spontanei perlopiù di piccole dimensioni, sono possibili dalle zone rocciose maggiormente soleggiate, specie durante il giorno.








Nei rimanenti settori e sui rilievi prealpini più meridionali, l' innevamento è assente fino a 1800 m e oltre tale quota discontinuo o limitato alle sole zone all'ombra e nei canaloni; la neve è generalmente molto trasformata ed in lenta fusione, umida con croste superficiali ghiacciate al mattino, fino a bagnata nelle ore più calde del giorno.




Qui sono possibili distacchi spontanei o scivolamenti dovuti a riscaldamento, perlopiù di piccole dimensioni.




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