Valanga Pian dei Fiacconi del 5 o 6 dicembre 2020

Una grande valanga si è staccata, presumibilmente nel primo fine settimana di dicembre durante l'intensa fase perturbata accompagnata dalle forti precipitazioni che hanno interessato la nostra provincia, dal versante nord della Marmolada, distruggendo il rifugio di Pian dei Fiacconi e un impianto sciistico sopra passo Fedaia, la storica bidonvia “Graffer”. Al momento non ci sono testimonianze dirette riguardo la data e l’ora dell’evento ma da una testimonianza riportata sulla stampa il gestore di un rifugio al passo Fedaia la sera verso le 22 del 5 o 6 dicembre aveva avvertito il rumore di una slavina.


Lato della stazione di arrivo vecchia seggiovia e rifugio adiacente colpito dalla parte radente della valanga (Foto: 18.12.2020)


Lato nord a valle del rifugio Pian dei Fiacconi colpito sul lato a monte sud-ovest dalla massa nevosa radente (Foto: 18.12.2020)


Resti della stazione di arrivo della vecchia seggiovia (Foto: 18.12.2020)


Stazione di arrivo della seggiovia e rifugio colpito dalla valanga. Si noti dietro il rifugio più a monte che non ha subito danni, ancorché protetto da opere di protezione diretta sul lato sud verso monte, e costruito in posizione sopraelevata naturalmente protetto dalla parte radente dei fenomeni che aggirano il dosso molto pronunciato su cui è posizionato (Foto: 15.12.2020 A. Boghetto)


La valanga, con un esteso fronte e con uno spessore di distacco rilevato fino a 240 cm è partita da Punta Rocca e dai versanti di Punta Penia; la struttura è rimasta quasi completamente distrutta, colpita anche dalla componente nubiforme del fenomeno. Il distacco è stato notato alcuni giorni dopo, finita la fase perturbata, da valle dal gestore del rifugio e confermato dall’equipe di un elicottero in sorvolo nella serata di lunedì 14 dicembre che ha poi lanciato l’allarme. Il Soccorso alpino dell’alta val di Fassa allarmato ha inviato immediatamente una squadra per verificare che non vi fossero auto nel parcheggio a valle e dunque scongiurare l’eventuale presenza di escursionisti. Constatato che non vi erano auto e che alle forze dell’ordine non risultava nessuna segnalazione di scomparsa, la squadra ha fatto rientro ed è poi ripartita all’alba di martedì 15 dicembre per verificare sul posto la situazione, confermando non esserci state persone coinvolte. Il rifugio, che in queste settimane era chiuso e che si trova a 2.626 metri di quota a monte dell’impianto di risalita, è per buona parte sepolto dalla neve. Non ci sono state fortunatamente vittime né feriti. Da sottolineare che la strada statale che da Canazei sale al Passo Fedaia era chiusa per pericolo valanghe sia per le attività di sgombero sia per i rischi e le difficoltà dovuti agli importanti spessori di neve accumulata durante quasi una settimana di precipitazioni intense che hanno apportato spessori di neve accumulati superiori ai due metri in pochi giorni.

Bollettino valanghe del giorno 6 dicembre 2020 per il territorio dell'Euregio (Land Tirolo, Alto Adige Süd Tirolo e Trentino). Grado 5 molto forte della scala europea nelle zone nord orientali del Trentino (Val di Fassa - Marmolada) e nella parte orientale dell'Alto Adige e Tirolo austriaco fino alle dolomiti di Lienz più colpite dalle precipitazioni. Livello pronosticato molto raramente solo in occasione di eventi di protezione civile con fenomeni di valanghe spontanee di dimensioni molto grandi e estremi che possono raggiungere le strade e i centri abitati situati a fondovalle.

Valanghe di questa magnitudo possono verificarsi in contesti montani e glaciali come quello della Marmolada, specialmente in occasione di copiose nevicate come quelle che si sono verificate nei giorni dal 4 all’8 dicembre; durante questo periodo il grado di pericolo valanghe evidenziato nel bollettino ha raggiunto in questa zona il grado massimo, pari a 5.


Testo del bollettino valanghe.report emesso nei giorni più critici della fase perturbata.

Frattura di distacco spessore variabile dai 150 cm ai 240 cm rilevati in quota sotto Punta Rocca a 3000 m di quota s.l.m. circa (Foto: 18.12.2020 S. Benigni)


Spessore distacco 240 cm rilevato sotto Punta Rocca a 3000 m s.l.m. circa (Foto: 18.12.2020)


Zona di distacco lastrone di neve ventata spessore superiore ai 2 metri vista verso il lago a valle  (Foto: 18.12.2020)


Zona distacco spessore medio 150 cm (Foto: 18.12.2020 G. Mazzel)


Foto zona di distacco pendenza circa 35° si intravede a valle il dosso pronunciato, la vecchia linea della seggiovia dismessa ed il rifugio colpito (Foto: 18.12.2020)


Nella zona climatica della valle di Fassa, spessori di distacco di quest'entità a 3000 m di quota circa corrisponderebbero dalle analisi statistiche a tempi di ritorno superiori ai trecento anni. In realtà fenomeni analoghi accadono con maggior frequenza, e ne sono stati accertati alcuni anche negli ultimi 30 - 40 anni.
Dalla analisi della dinamica valanghiva e il tipo di interazione flusso-ostacolo della valanga, la componente radente della valanga ha aggirato il dosso a monte del rifugio Pian dei Fiacconi causando i danni maggiori (con maggiore altezza e maggiore velocità) alla stazione di monte della seggiovia per poi rallentare fino ad essere nulla nella parte più ad est del rifugio.
La componente polverosa ha scavalcato il dosso e ribaltato la copertura del rifugio (la copertura ha la lamiera con tavolato e travetti sollevati). Da quello che stato possibile accertare in cima al dosso non ci sono evidenze del passaggio di un flusso radente, inoltre la depressione del Pian dei Fiacconi a monte del dosso è piuttosto sgombra dalla neve di accumulo valanghivo.

Copertura sollevata presumibilmente dalla parte aerea del fenomeno valanghivo (Foto: 18.12.2020)

Parte superiore del crinale lato ovest del dosso a monte del rifugio non vi è evidenza di alcuna erosione data passaggio della parte radente della valanga (Foto: 18.12.2020)

Si intravedono le tracce della zona di scorrimento della parte radente della valanga nella parte in basso sul lato ovest del crinale del dosso molto pronunciato a monte della stazione di arrivo della seggiovia e del rifugio (Foto: 18.12.2020)

Rifugio a monte sulla cima del dosso che sovrasta l'arrivo della seggiovia. Non vi sono evidenze del passaggio della massa di neve (Foto: 18.12.2020)

Zona di scorrimento della valanga nell'avvallamento a monte del dosso, sul lato ovest (Foto: 18.12.2020)

Evidenziazione parte radente del fenomeno valanghivo, visto dalla zona di distacco (Foto: 18.12.2020)

Evidenziata la zona di distacco in quota estesa a gran parte del versante nord della Marmolada. In quota sono ancora visibili le fratture di distacco da Punta Rocca verso est e verso Punta Penia a ovest (Foto: 18.12.2020) 

Fenomeno valanghivo ricostruito sul versante nord della Marmolada. La zona di arresto in basso è stata rilevata fino al primo tornante della pista da sci a 2200 m s.l.m. di quota circa (Foto: 10.12.2020)

Scivolamento plastico della massa di neve rilevato nei giorni di maggior rialzo termico  (Foto: 18.12.2020 commissione valanghe Canazei )

Numerosi distacchi spontanei e bocche di balena sul versante opposto, esposto all'irraggiamento, al di sotto dei 2400 m di quota (Foto: 18.12.2020)

Distacchi spontanei sui versanti esposti ai quadranti meridionali (Foto: 18.12.2020)

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