L’inverno è ormai iniziato ma la neve sulle nostre montagne è ancora poca !!
27/11/2022 Colme di Vignola, 1583 m (Brentonico) La nevicata del 21-22 novembre ha portato circa 40 cm di neve fresca direttamente sul terreno; successivamente il forte vento da nord, nelle zone più esposte ha asportato gran parte del manto.
Tuttavia complice anche l’azione del forte vento che ha seguito la perturbazione, questi spessori sono ancora insufficienti per creare un manto nevoso ben distribuito e continuo, tale da presentare problematiche legate alla sua stabilità.
La neve si è depositata quasi ovunque direttamente sul terreno nudo (a parte sui ghiacciai e alle quote più elevate, in genere sopra i 3000 m, dove era già presente un po’ di neve), e quindi in gran parte è stata inglobata nella rugosità del terreno e nella vegetazione bassa arbustiva.
Nelle ore seguenti la perturbazione si sono osservati solo alcuni piccoli scaricamenti dai pendii più ripidi o alcuni piccoli distacchi spontanei superficiali a debole coesione oltre i 2000 m dovuti al rialzo termico; successivamente con il calo delle temperature la poca neve perlopiù si è ben consolidata con diffuse croste da rigelo e neve a debole coesione nei versanti più all’ombra.
Stazione di rilevamento presso il lago di Calaita, quota 1605 m. Lo spessore della neve al suolo è nell'ordine di pochi centimetri.
Stazione di rilevamento presso la diga del Careser in alta val di Peio. L'innevamento è decisamente ancora scarso anche a 2600 m di quota.
Quindi una situazione poco problematica dal punto di vista nivologico dove in generale prevale la carenza di neve e dove l’attività sci alpinistica non è generalmente possibile. Situazione un po’ diversa alle quote più elevate e sui ghiacciai dove la quantità di neve fresca è stata maggiore, i forti venti e il manto preesistente seppur molto esiguo, hanno contribuito a creare delle zone con un manto più stratificato, spesso formato da lastroni da vento, con strati deboli interni di tipo angolare dovuti principalmente a metamorfismo da gradiente.
In queste localizzazioni dei piccoli lastroni da vento potrebbero essere staccati anche con debole sovraccarico.
Passo Manghen , 2035 m, gruppo del Lagorai . L'immagine dalla webcam della stazione meteo rileva un modesto innevamento anche in quest'area. Il manto nevoso è stato molto interessato dall'azione del vento e gli spessori di neve al suolo, variabili mediamente fra i 20 e 40 cm, spesso sono appena sufficienti a riempire la rugosità del terreno e coprire la vegetazione di tipo basso. L'attività scialpinistica non è possibile.
In conclusione possiamo affermare che alle quote medie e basse, pur essendo presente della neve al suolo, gli spessori sono talmente ridotti e discontinui per cui non sussiste un pericolo di valanghe significativo.
In quota invece la situazione è un po’ diversa poiché localmente sono presenti spessori più significativi con piccoli accumuli da vento e strati interni deboli per cui il distacco di piccole valanghe a lastroni potrebbe essere possibile anche con debole sovraccarico.
Le previsioni meteo non sembrano favorevoli per un cambiamento della situazione a breve o medio termine: la settimana sarà infatti caratterizzata da cielo in gran parte grigio e nuvoloso ma solo con qualche debole precipitazione che non andrà di fatto a modificare in modo significativo spessori e struttura del manto nevoso. Anche per l’inizio della settimana successiva non si prevedono nevicate significative.