Dal portale avalanche.report/albina-web/education la primavera rappresenta una sfida particolare per lo sportivo, ma anche per il previsore valanghe e i membri delle commissioni valanghe. Raramente il “sicuro” e il “pericoloso” sono così vicini nel tempo, e raramente la gamma dei gradi di pericolo per una giornata è talmente ampia. Da un lato, con condizioni stabili di firn, il pericolo valanghe è veramente facile da valutare, ma dall’altro lato, in primavera si assiste a valanghe di dimensioni che spesso non vengono raggiunte nell'arco di tutto l'inverno.
Oltre alla struttura del manto nevoso, il ruolo decisivo nella determinazione del pericolo valanghe spetta all’interazione spesso complessa di temperatura e umidità dell’aria, l’irraggiamento e il vento. Per chi vuol praticare gli sport invernali, vale alzarsi presto e essere flessibile nella programmazione delle escursioni.
Il manto nevoso quota dopo le recenti nevicate di notevole spessore, superiore ai 60 cm, dell'ultimo evento significativo di domenica scorsa nella zona Adamello Presanella e Cevedale, si sta progressivamente assestando e consolidando.
Simulazione del manto nevoso nella stazione di Capanna Presena, quota 2750 m s.l.m. (simulazione versante sud) con il modello numerico SNOWPACK. La simulazione è il completamento dei rilevamenti manuali: i dati sulla struttura del manto possono essere concentrati dal punto di vista temporale e locale. Gli strati deboli presenti nella parte superficiale si stanno progressivamente assestando (17.04.2019)
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Profilo stratigrafico manuale presenta una buona analogia con il profilo della simulazione numerica snowpack (17.04-2019) |
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Profilo nivologico a Passo Maroccaro, sopra Capanna Presena, a quasi 3000 m di quota, zona sud sopravento manto molto compatto e raffreddato per tutto lo spessore anche per l'effetto del vento, non ancora in isotermia da fusione primaverile (17.04.2019) |
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Panoramica innevamento Presanella, non si rileva ancora attività valanghiva importante (Foto: 17.04.2019) |
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Panoramica Lobbie Adamello, in quota assenza di attività valanghiva spontanea e provocata (Foto: 17.04.2019) |
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Vista dal Passo Maroccaro verso i Contrabbandieri, si notano piccoli scaricamenti superficiali alla base delle rocce, a sinistra nella foto e valanghe bagnate in basso sui pendii soleggiati al di sotto dei 2400 m di quota (Foto: 17.04.2019) |
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Scaricamenti superficiali di neve a debole coesione dalla base delle rocce sui versanti esposti (Foto: 17.04.2019) |
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Versante nord ripido sopravento verso passo Maroccaro (2975 m di quota). Manto nevoso stabile nessun segnale di instabilità, pur con sovraccarico dello sciatore nelle rampe di test molto ripide e mezzo metro di neve fresca soffice non ancora trasformata in superficie (Foto: 17.04.2019) |
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Cornici verso sud di passo Maroccaro. Attenzione a queste situazioni in cui la linea di distacco potrebbe interessare il lato opposto della parte aggettante con pericolo di trascinamento e caduta degli scialpinisti (Foto: 17.04.2019) |
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Manto nevoso sopravento compattato dall'azione eolica, spessore 140 cm (Foto: 17.04.2019) |
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Strati basali di grani angolari e brine di profondità grani a calice in arrotondamento in fase di fusione e rigelo. Strato molto duro viste le temperature negative misurate fino in profondità per l'effetto del vento freddo da nord. Ridotto gradiente termico dalla base (Foto: 17.04.2019) |
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Test di stabilità ECT, la frattura non si nuclea e nemmeno si propaga, manto molto compatto fino in profondità (Foto: 17.04.2019) |